Ci siamo.
"Si avvisano gli utenti IRC che dal 1° gennaio 2011 Telecom Italia spegnerà il server irc.tin.it"
Anche se si tratta di un singolo server, possiamo davvero parlare di fine di un’era senza esagerazioni: dall’inizio del 2011 infatti non è più possibile collegarsi alla rete IRCnt tramite lo storico indirizzo irc.tin.it, chiuso da Telecom Italia insieme a irc.virgilio.it.
Di fatto, spegnendo i suoi server, gestiti per più di un decennio dall'IRCop Antonio Saponaro, l'unico riferimento italiano per quanto riguarda i server IRC è rimasto Tiscali dopo la morte di molti altri server italiani negli ultimi anni (irc.eutelia.it , irc.flashnet.it, irc.sienanet.it, irc.excite.it ecc.)
Indubbiamente la rete IRC, ed in particolar modo IRCnet, sono reti che soffrono il peso degli anni in cui sono state create e, ad oggi, soppiantate da altri servizi, social network e siti web sicuramente più "aggiornati" come look&feel ma indiscutibilmente identici nella funzione fondamentale: permettere alle persone di chattare e scambiarsi emozioni.
E' altrettanto altamente probabile che Tiscali decida di seguire la stessa scelta di Telecom Italia spegnendo il proprio server IRCnet, l'unico italiano rimasto, lasciando l'Italia, da sempre tecnologicamente arretrata rispetto agli altri paesi europei, priva di server IRCnet nel suo paese creando indubbiamente disagio a chi vi si collega abitualmente.
La rete IRCnet, per le sue regole non-scritte, richiede alti parametri di accesso per poter collegare un server alla rete. Alti parametri che solo grandi aziende possono fornire ma, ad oggi, in tempi di crisi profonda, nessuna azienda spenderebbe soldi in connettività, corrente e gestione solo per far chattare delle persone senza avere alcun vantaggioso ritorno di immagine o economico.
Il declino di IRCnet, come rete che ha fatto il suo tempo, è cominciato ovviamente con l'avvento di modi nuovi di "vivere" internet ma , indubbiamente, anche a causa dell'infantile monarchia di un paio di IRCop e delle loro assurde regole per le connessioni.
The show must go on.